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Matteo Brioni racconta la genesi di Boost Natural

03 October 2021

L'argilla, con la sua texture impalpabile, la sua opacità, le leggere increspature e le delicate variazioni cromatiche. Sono solo alcune delle caratteristiche della terra cruda che hanno dato vita a Boost Natural, una collezione ceramica di Atlas Concorde in collaborazione con Matteo Brioni.

Architetto e imprenditore, ma soprattutto grande conoscitore della Terra Cruda, Matteo Brioni ha una grande competenza nell'identificare le tendenze sulle finiture. Una capacità che trova espressione in Boost Natural, il nuovo e iconico progetto di superfici e rivestimenti ceramici di Atlas Concorde. Abbiamo incontrato Brioni e ci ha raccontato il suo pensiero, affascinante e sempre aperto a esplorare nuovi confini della terra cruda. Per la collezione Boost Natural il punto di partenza è stato l’avere una matrice comune con Atlas Concorde: l’argilla, materia eccellente che è alla base di tutte le superfici ceramiche.

Qual è l’elemento ispiratore condiviso con Atlas Concorde che ha portato alla nascita del progetto Boost Natural?

Atlas Concorde stava cercando qualcuno che li aiutasse ad esprimere, attraverso un materiale prodotto a livello industriale, una visione estetica delle superfici naturali. Io stavo cercando qualcuno che mi permettesse di andare oltre i limiti della materia e raccontare la mia visione ed esperienza in settori diversi: ci siamo trovati nel momento giusto.

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Che tipo di effetto di superficie volevate ottenere?

Se parliamo di effetti di superficie è opportuno fare una distinzione all'interno delle finiture minerali, perché calce e cemento hanno un'estetica che viene definita “marezzata”. La terra cruda, invece, è molto più omogenea. Potremmo arrivare a dire che mentre calce e cemento sono più maschili come tipo di finitura, di estetica, la terra cruda è molto più morbida, più avvolgente, ovattata, quasi femminile.

Quali sono i tratti distintivi della superficie in terra cruda utilizzata come ispirazione per le superfici di Boost Natural?

L'ispirazione per la collezione di Atlas Concorde parte innanzitutto dalla definizione del mio lavoro. Erroneamente qualcuno lo definisce artistico, io lo ritengo artigiano: la differenza è sottile ma sostanziale. Si dice che nell'arte c'è l'artigianato e che nell'artigianato c'è l'arte. Però l'arte cerca l'espressione, l'artigianato, invece, cerca la perfezione e il ripetere continuamente un’estetica, un movimento, un gesto. Quindi partendo dal presupposto che arte e natura sono le fonti di ispirazione, nella collaborazione con Atlas Concorde è stato importante fare un tuning per allinearci su quali erano i termini e le caratteristiche richieste. Risolto questo aspetto di linguaggio e di comprensione, è stato abbastanza facile, potremmo dire, declinare la collezione per arrivare all'aspetto naturale.

Quanto ha influito il gesto manuale per creare l’effetto “terra cruda”?

Le lavorazioni utilizzate per Boost Natural sono esclusivamente manuali. Hanno lavorato più persone agli stessi pannelli proprio per evitare l’omologazione del gesto e abbiamo utilizzato una materia fine per evitare di avere screziature, superfici troppo mosse che avrebbero potuto creare qualche problema a livello industriale. Addirittura, per fare questo, abbiamo utilizzato degli attrezzi inediti: spatole giapponesi, morbidissime, piccole ed elastiche che ho trovato durante il mio ultimo viaggio a Tokyo.

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Come è nata la palette cromatica della collezione Boost Natural?

Già nel nome della collezione si percepisce l'idea, “Natural”. L’industria Ceramica e la nostra produzione in Terra Cruda hanno un minimo comune denominatore: l’uso dell’argilla come materia prima. Ma se all’industria ceramica interessa principalmente il colore a cotto e il comportamento al fuoco dell’argilla, a me interessa il colore a crudo. Pertanto, quando abbiamo ragionato sull'interpretazione del colore per una collezione in cui il concetto "naturale" diventa caratterizzante, abbiamo preso le sei argille più belle che conosciamo e le abbiamo mescolate sapientemente con inerti naturali. È nata così una palette colori autentica e di grande fascino.

Come si inserisce questo tipo di superficie nel mondo dell’architettura e dell’interior design contemporanei?

Sono convinto che lo stare bene in uno spazio, è soprattutto un tema di percezione. Adesso, ancora più che anni fa, quando iniziava a diffondersi la tendenza introspettiva, “warm-minimalist” e “naturale”, lo stare bene all’interno di un luogo è fondamentale. E questo stare bene parte da come viene progettato lo spazio, ma passa anche attraverso la scelta dei materiali e dei colori che usiamo per rivestire lo spazio. Boost Natural sarà sicuramente un’opportunità per i progetti di interior design per avere rivestimenti e superficie che contribuiranno a creare armonia e bellezza negli ambienti in cui viviamo.

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